On Track
LIGIER JS2 & MASERATI GRANTURISMO MC STRADALE
Bernard Guénant è un Signore di altri tempi, amante genuino e competente delle belle automobili e delle belle maniere. La sua preferenza va a Citroën e Maserati, guarda caso marchi che hanno avuto destini incrociati e che si distinguono per l’adozione di soluzioni tecniche inedite e il design raffinato dei rispettivi modelli.
Fu nonno Julien nel 1923 a dar il via alla “saga Guénant” nel mondo dell’automobile, firmando un contratto con André Citroën per diventarne rivenditore, cominciando a trasformare i taxi dismessi in utilitarie per i clienti. Alain Guenant continuò la tradizione, e in più dal 1949 si dedicò alla costruzione di trattori con motori Citroën, fondando la marca Gainal, anagramma del suo nome. Allo stesso tempo creò l’unica e ormai introvabile 2 CV barchetta preparata per le competizioni, con un motore 500 cc capace di raggiungere i 120 km/h. Nel 1958 la rivendita Guénant divenne concessionaria ufficiale Citroën a La Roche-sur-Yon (come Garage Napoleon), bella e razionale cittadina voluta da Napoleone Bonaparte, in Vandea vicino a Nantes. Dal 1968 al 1975 Citroën ebbe la proprietà di Maserati e da questa liaison nacque l’amore di Bernard Guénant per la Casa del Tridente. Si arriva ai giorni nostri, quando nel 1984 il garage di “Monsieur Bernard” è anche un centro specializzato per il ripristino di auto classiche, Maserati e Ferrari in particolare, e dal 2004 anche delle coupé Ligier spinte dal V6 del Tridente, quando acquista la protagonista di questo articolo. Oggi l’atelier Carrossimo (www.carrossimo.com) è un punto di riferimento a livello internazionale per gli amanti delle sportive italiane e francesi, ma non solo, visto che pure una McLaren M1B del ’66 fa parte della collezione esposta presso Trident-Autosport (www.trident-autosport.com) showroom Maserati e Officina Autorizzata Ferrari. La società Guénant Automobiles invece continua ad occuparsi della vendita di vetture Citroën.
Bernard Guénant possiede diverse Citroën e Maserati di grande interesse storico, quale la Quattroporte IIa serie, oltre a bolidi da gara come la Ligier JS2 Maserati e la Maserati Bora Gr. 4, due veicoli con una storia particolare.
La Ligier JS2 spinta dal V6 Maserati 3.0 è una vettura stradale immatricolata il 17 ottobre 1973, trasformata in mezzo da corsa dal proprietario di allora, Philippe Bordier, per essere utilizzata nelle cronoscalate del prestigioso Campionato Francese della Montagna edizione 1976 (e poi in due eventi nel ’77 e ’78). Questa JS2 gareggiò in Gr. 6 e ottenne nove vittorie di classe, oltre a piazzamenti da top ten nel proprio raggruppamento. La colorazione riprendeva quella bianca/azzurra delle GT ufficiali 1975, poi fu modificata nelle ultime due apparizioni. Bernard Guénant acquista l’auto nella livrea ufficiale del 1974, anno dell’8° posto a Le Mans con Laffite-Serpaggi. Con la JS2 il pilota e imprenditore vandeano corre ancor oggi in “reunion” per auto d’epoca. La Bora originariamente era di serie, ed è stata trasformata racing solo di recente. Le due Gr.4 originali infatti appartengono a Jean Guikas. Della Bora parleremo comunque in uno dei prossimi numeri.
Cosa accomuna la Ligier J2 Maserati e la Maserati GranTurismo MC Stradale? Come detto nel ’74 Maserati grazie a Ligier ottenne uno dei suoi migliori risultati in assoluto alla 24 Ore di Le Mans. Da allora sono passati 40 anni, e anche questo traguardo merita di essere ricordato nell’ambito del Centenario della Casa di Modena. Inoltre, la versatilità della GranTurismo MC Stradale sposa quella della Ligier JS2 Maserati. Di entrambe esistono le varianti stradale e da competizione.
Ligier crea la JS2 per correre e realizza in seguito la versione di serie. Maserati presenta il progetto GranTurismo MC Concept e i modelli da corsa GT4 e Trofeo, poi ne trasferisce i contenuti sulla MC Stradale a due posti secchi con cambio sequenziale e infine sulla MC Stradale a 4 posti (voluta a grande richiesta del mercato USA).
Grazie al supporto entusiasta di Bernard Guénant, decidiamo quindi di dar libero sfogo a questa attrazione fatale e organizziamo l’incontro tra la JS2 e la MC Stradale. Oltre a chi scrive e a Roberto Carrer, l’equipaggio del viaggio Modena/Monza/Abrest/ La Roche-sur-Yon in auto, comprende il tester di KERB MOTORI Sabino De Castro. A destinazione, oltre a Bernard Guénant troveremo ad attenderci una guest star: Michel Tetu, un mito nella storia dell’automobilismo mondiale e della F.1, ingegnere e progettista per Charles Deutsch, Ligier, Alfa Romeo, Renault, Larrousse. Si uniscono anche il collega giornalista François Granet e l’opeatore video Gabriel Mercier.
Il programma del test prevede, la prova di entrambe – più la Bora – sulla Pista Fontenay Pôle 85 (www.innovation-automobile.com) un gioiellino di 2,4 km che assomiglia a un golf club, diretta da Philippe Ruelle. Qui non si effettuano gare, non ci sono tribune, ma si organizzano corsi di guida sicura, prove di omologazione, eventi. Attorno alla pista si sviluppa un polo di eccellenza della meccanica.
L’ingegnere Michel Tetu disegnò la vettura e fece i primi studi di aerodinamica presso la galleria del vento Eiffel a Parigi. Restò in Ligier fino al ’72, prima di tornarci nel 1985, e nel frattempo gli subentrò Michel Beaujon. Ora guarda la sua creatura come se fosse in carne e ossa … Ci svela tutti i segreti di quest’auto e la genesi della sua nascita. Ci mostra il disegno originale e ce ne regala una copia. Prima nasce la JS1 dipinta di rosso con motore Ford, poi si susseguono il debutto in gara, i primi successi nel ’70, numerosi cambi di motore, la partecipazione a Le Mans; poi la decisione Ford di non concedere più i propulsori e l’accordo con Citroën per avere i Maserati, Casa che Ligier conosce per aver usato il V12 sulla sua Cooper F.1 nel 1966. Nel frattempo Tetu progetta la sport JS3 che corre nel ’71, fino a quando arriva la JS2 Maserati, anche nella veste stradale targabile. Tetu continua nel suo excursus tecnico, parlandoci del telaio avveniristico in alluminio e Klegecell con tecnologia a “sandwich” e “nido d’ape”, di freni e cambi, delle prove nell’Autodromo di Modena, fino alla configurazione definitiva, che utilizza il motore V6 Maserati 2.7 e poi 3.0 della Merak e della Citroën SM. Di quest’ultima viene adottata anche la trasmissione. C’è poi il “mistero” di tre unità motrici speciali a 24 V con iniezione elettronica che Maserati realizzò per Ligier, ma che non furono mai usate perchè nel frattempo l’azienda fu ceduta. Uno di questi propulsori è esposto nello showroon Trident.
83 sono gli esemplari prodotti della coupé Ligier, più pochi altri per le corse. Oggi ne restano una trentina e i prezzi variano dai 1.000.000 € chiesti da Artcurial per la JS2 a motore Cosworth 2a nella 24 ore di Le Mans 1975, ai 650.000 € per la JS1-02 sempre per la casa d’aste parigina, fino ai 123.000 € (150.000 CHF) per una delle ultime JS2 di serie da Pfenninger Autos AG in Svizzera. La quotazione media si aggira sui 65.000 Euro per la versione “routière”.
La JS2 di Bernard Guénant è unica: una stradale trasformata subito in auto da gara, e il suo valore tende verso l’alto. Ci dice il proprietario che la JS è una vettura molto ben realizzata, neutra nel suo comportamento, a suo agio sia su strada che in pista. Per le sue caratteristiche diventerà sempre più conosciuta e pregiata!
Jacques Nicolet, patron dell’OAK Racing, ha acquistato la ricostruzione della JS2 giallo/verde di Greg Audi, seguita da Michel Tetu. Patrick Peter ha una JS2 Maserati rossa del ’71 che ha schierato nel Tour Auto. Un bell’esemplare blu metallizzato faceva bella mostra di sé fino a pochi anni fa nel Museo di Adrien Maeght a Mougins, purtroppo ora chiuso.
La memoria riporta alla storia. In virtù dell’accordo con Citroën, al Salone di Parigi del ’71 viene esposta una JS2 ancora rossa dotata questa volta del V6 Maserati, in grado di raggiungere i 247 km/h. Nel 1972 le Ligier JS2-Maserati debuttano in gara. Lo sponsor BP (da cui Ligier comprava benzina per le sue ruspe e i suoi camion) è il primo sostenitore. Nel ’73 al Giro d’Italia viene iscritto con la JS2 Vittorio Brambilla.
Il legame con Citroën e Maserati si rafforza giorno dopo giorno. I risultati sono promettenti e il coronamento degli sforzi arriva nella stagione 1974, quando – ironia della sorte – Ligier decide di non correre più per fare solo il team manager. Tutti i piloti francesi più noti dell’epoca, hanno corso o corrono per lui: Andruet, Depailler, Laffite, Jarier, Beltoise, Pescarolo, ecc.
Dopo BP arriva Total, legata a Citroën e si aggiunge la SEITA con il marchio Gauloises Blondes prima, e Gitanes poi, dando inizio a un sodalizio ventennale in F.1.
Guy Chasseuil vince la 4 Ore di Le Mans 1974, poi Laffite-Serpaggi sono ottavi nella 1000 km di Monza, risultato che ripetono nella 24 Ore di Le Mans. Si tratta di uno dei migliori piazzamenti per Maserati, che nella gara di durata della Sarthe non ha mai vinto (solo Pabst-Thompson nel 1961 con una Tipo 63 seppero fare meglio, quarti, mentre i compagni di scuderia Cunningham-Kimberly con la Tipo 60 furono ugualmente ottavi.
Per inciso, proprio per ricordare il risultato sulla Sarthe, nel 2006 Laffite è stato chiamato alla guida della Maserati GranSport Trofeo che termina 5a di classe nella 24 H del Nürburgring, dipinta nella livrea che celebra la 250F di Fangio vittoriosa sul manto tedesco nel 1957.
A fine stagione 1974 la Ligier-Maserati di Larrousse/Nicolas/Rives domina il Tour de France Automobile, davanti alla vettura gemella di Darniche-Jaubert.
Tutto sembra possa andare per il meglio, Ligier è diventato anche concessionario Maserati. Invece la guerra del Kippur e la relativa crisi petrolifera mettono fuorigioco tutte le vetture sportive. In questo contesto Citroën il 22 maggio 1975 cede la Maserati a De Tomaso, supportato dall’IRI. Ciò nonostante, nel 1975 Ligier presenta per l’ultima volta tre auto a Le Mans, due con motore Ford-Cosworth e ancora una con il V6 Maserati (Beltoise-Jarier). La n. 5 Ford di Lafosse-Chasseuil otterrà uno strepitoso 2° posto, miglior risultato di sempre per Ligier a Le Mans, dietro alla Mirage-Gulf di Ickx-Bell. Venendo meno il rapporto con un costruttore come la Casa del “doppio Chevron”, Ligier deve cessare la produzione della JS2. Però, dopo l’addio alle corse da parte della Matra, sta già pianificando con la SEITA il suo debutto in F.1, che avverrà nel 1976 con Jacques Laffite. Si apre un nuovo capitolo per la Casa di Abrest…