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ALLA GUIDA DELLA NUOVA DS 5 SULLE STRADE DI PARIGI

Celebrare le propria nascita quando simultaneamente si festeggia anche il 60° Anniversario della propria capostipite, non è cosa di tutti i giorni. Il marchio DS ha festeggiato un anno da quando il 1 giugno 2014  sono stati immessi sul mercato cinese i primi modelli con il suo logo, ristilizzato nel marzo di quest’anno a Ginevra, per il debutto europeo con il lancio della nuova DS 5.  Nel frattempo al Salone di Parigi in settembre, avevamo ammirato la concept Divine DS, “manifesto” di contenuti delle DS  del futuro, che ha introdotto il concetto “Hypertypage” con tre tipologie di interni intercambiabili completamente diversi: Parisienne Chic, Mâle (maschio in francese) e Fatale Punk. Ora, il 60° Anniversario rappresenta l’occasione principe per  ricordare a tutti dove trae origine il marchio DS: da quella DS 19 presentata nel 1955 al Grand Palais, costruita fino al ’75 in oltre un milione e mezzo di esemplari. Un modello di eccellenza, non a caso chiamata Déesse, ovvero Dea se letto tutto attaccato, oppure Désirée Spéciale. Una signora automobile che racchiudeva tutto il meglio della tecnologia e del comfort che una berlina della sua classe potesse desiderare. Un’icona con una linea unica, confezionata dalla sapiente matita di Flaminio Bertoni, in un fantastico team guidato dalla leadership del  progettista ingegnere aeronautico André Lefèbvre,  assieme a Pierre Franchiset, responsabile della carrozzeria, che riuscì a trasformare in realtà i tratti sinouosi di Bertoni, e a Paul Magès, che sviluppò l’innovativa sospensione idropneumatica, il sistema frenante idraulico, l’idroguida e ogni possibile applicazione della pressione idraulica in campo automobilistico. Il tutto partendo da un’idea di vettura voluta da Pierre-Jules Boulanger, e dopo la sua morte portata a compimento da Robert Puiseux e Pierre Bercot. Nel cuore di Parigi, nella fabbrica sul Quai de Javel, luogo dove André Citroën l’aveva installata agli albori della prima guerra mondiale, quando in funzione del particolare momento storico venne urgentemente invitata a produrre ben altri oggetti …  Adesso, in un mondo dell’auto che ha aperto nuovi mercati e sta premiando economicamente i marchi Premium, a maggior valore aggiunto e miglior remuneratività degli investimenti fatti, il Gruppo PSA ha guardato la sua collezione di gioielli di famiglia e ha deciso di buttarsi nella mischia. Immediatamente, in maniera coraggiosa, con decisione presa dal nuovo Presidente Carlos Tavares, profondamente appassionato di automobili e pilota per hobby, tanto da correre ancora saltuariamente con auto storiche. Infatti perché non valorizzare e capitalizzare, quello charme, quell’eleganza, quel patrimonio culturale e tecnologico che si possiede, per andare a presidiare con drapeau tricolore, un terreno di caccia preda dei brand tedeschi? L’incognita era rappresentata dal fatto di non avere una vettura inedita che rappresentasse il nuovo corso DS, ma ora con la DS 5 riconfezionata e impreziosita, la strada maestra (o meglio il grand boulevard…) è stato imboccata.  L’obbiettivo non è realisticamente quello di puntare alla supremazia nel segmento, ma inizialmente quello di ritagliarsi nuove quote di conquista in un mercato di forte immagine. Poi nel futuro si vedrà. Secondo noi questa scommessa risulterà vincente, soprattutto con un target giovane e femminile: sensibile ai rimandi al mondo dell’haute couture, del design, dell’arredo d’interni, del sorprendere e del sapersi distinguere. La chiave di lettura sono alcuni dettagli: i fregi DS nel tetto in vetro della DS 5, la pelle trapuntata dei sedili imbottiti, la scelta delle tinte e delle relative nuance.  Particolari che si indirizzano a un target di clienti fortemente acculturato e legato ad alcuni cliché della Douce France. Patria dello Champagne, del  Louvre, dei movimenti artistici più radicali, di Brigitte Bardot ed Edith Piaf.  Il marchio DS ha un’immagine profondamente parigina, che sa di Tour Eiffel e Faubourg St. Honoré,  di boutique e atelier. Facile anche preconizzare possibili e amplissimi scenari di co-marketing con le grandi multinazionali della moda e della cosmesi francesi, all’insegna di quello spirito nazionalista che pervade i nostri cugini latini.  “Spirit of avant-guarde”, un po’ inglese e un po’ francese, è il motto internazionale del marchio DS. Come sintetizza Yves Bonnefont, Direttore Generale: “Per costruire il Marchio DS di oggi, ci ispiriamo a un’auto leggendaria che racchiude i nostri valori di innovazione, eccellenza e avanguardia. Le attuali DS abbinano design eccezionale e tecnologia, comfort e dinamismo, materiali nobili e raffinatezza. Nuova DS 5 è più che una nuova vettura. E’ la DS che lancia la nostra identità di marchio. 60 anni dopo la DS originale, la DS 5 ne eredita il DNA, e riafferma chiaramente il nostro obiettivo: rinnovare il Premium francese!”. Con la presentazione del marchio è partita anche l’organizzazione della rete commerciale con l’inaugurazione dei primi DS Store, tra cui Milano, dove trova posto anche la bellissima DS23 Pallas del ’74 magnificamente restaurata dalla filiale italiana.  Il nome completo è DS Automobiles, volutamente in francese, per ricordare la provenienza e indicarne il posizionamento, ispirato al meglio del savoir-faire delle grandi maison del lusso. DS vuole seguire uno stile magnetico, audace, provocatorio: quello spirito nato 60 anni fa per un salotto a quattro ruote. Per ricordare quell’auto è stata realizzata la serie speciale in tiratura limitata 60 DS 1955, offerta su tutta la gamma, di cui parliamo più avanti. Oggi l’innovazione tecnologica principe si chiama soluzione Hybrid4, l’ibrido a trazione integrale; infatti DS ci crede molto, tanto da raggiungere un accordo con il team Virgin Racing di Richard Branson per partecipare al Campionato FIA Formula E  2015-2016, come DS Virgin Racing con Sam Bird e Jean-Éric Vergne. Per DS, la Formula E significa poter trasferire nuova tecnologia alle auto di serie, dando impulso allo sviluppo di veicoli elettrici futuribili. Inoltre il contatto con il pubblico è fondamentale, visto che si corre in circuiti stradali nei centri storici delle più importanti città al mondo, al fine di ampliare la notorietà del brand. Tornando al 60° Anniversario, nel corso della DS Week a Parigi, si è raggiunto il culmine con il raggruppamento nei Jardin des Tuileries in rue de Rivoli, di oltre 800 DS, che hanno sfilato per il Parco di Saint-Cloud, Quai de Javel, Champs-Élysées, Grand Palais, Place de la Concorde, dopo aver girato il giorno prima sullo storico circuito sopraelevato di Linas-Montlhéry. In Italia un anteprima si era vista a Rimini, con oltre cento DS al raduno dell’IDéeSse Club con equipaggi italiani, svizzeri, olandesi e austriaci. Nell’ambito dei festeggiamenti a Parigi, DS Automobiles ha lanciato come detto l’edizione limitata DS 60 1955 declinata sull’intera gamma; 1955 modelli in numero limitato per DS 3 e DS 3 Cabrio; 955 per DS 4 e la nuova DS 5: proprio, l’oggetto della nostra prova. Si distinguono per l’inedita tinta della carrozzeria Blu Zaffiro metallizzato, ma il cliente può scegliere anche Grigio Shark metallizzato o Bianco Perla. Sono personalizzati con cerchi in lega con i coprimozzi Gold Mat, un logo DS dello stesso colore sul cofano (omaggio alla DS storica), conchiglie dei retrovisori esterni nere con nome DS inciso a laser e adesivi dorati su porte anteriori e portellone. Eleganza anche per gli interni, con sedili in pelle pieno fiore ed elementi di personalizzazione con logo DS 60 1955 (tappetini, poggiatesta specifici, badge con il numero dell’esemplare, orologio analogico specifico). Un’edizione limitata destinata ad andare presto esaurita, con motori benzina e diesel a basse emissioni e alte prestazioni, Euro 6 e Stop & Start. Senza dimenticare la Hybrid4: uno dei vanti del Gruppo PSA, quello di aver presentato per primo l’ibrido diesel a trazione integrale. La DS 5 edizione limitata DS 60 1955 è stata svelata in due versioni: BlueHDi 180 S&S EAT6 da 41.750 euro e  Hybrid 4 da 47.250 euro, che si colloca al top di gamma. I prezzi degli allestimenti normali partono invece dai 30.900 Euro della BlueHDi 120 S&S (www.driveDS.it). Abbiamo potuto provare in anteprima la nuova DS 5 in una splendida giornata di sole con un programma d’eccezione nella Ville Lumière, tutto in 24 ore, d’un fiato, come in un film di Truffaut o Godard, ma anche un po’ Rohmer. Volo da Milano e arrivo alla Barge Liberty, Port de Javel Haut, Parigi 15e, lungo la Senna, dove nel ’55 iniziò la produzione della prima DS. La Barge è una delle tipiche chiatte da fiume, trasformata in lounge sofisticata e luogo di conferenze. Nei pressi ci sono anche altri battelli vintage adibiti a ristorante, che effettuano romantiche crociere notturne dove cenare a lume di candela con la propria femme fatale. Poco lontano, a un paio di km, in Rue Blomet, Leo Malet ambientò Les Eaux troubles de Javel (1957) con protagonista il detective privato Nestor Burma, in uno dei celebri Nuovi Misteri di Parigi. Alle spalle della Barge, da un lato svetta la Tour Eiffel, dall’altro la Statua della Libertà, copia di quella di New York donata dalla Francia agli USA. Pranzo a buffet con possibilità di  confrontarsi con i manager protagonisti di questa nuova epopea DS. Tra loro, incontriamo con molto piacere Eric Apode, Vice Presidente Sviluppo Prodotto DS, che ha lavorato in Pininfarina, realizzando la magnifica Peugeot 406 Coupé. Apode ci parla della strategia di prodotto DS, degli obiettivi di mercato, delle peculiarità tecniche e di stile, dei tratti distintivi della gamma DS, presente e futura, che un po’ si riesce a intuire nella citata concept Divine DS e nella DS 5 Moon Dust novità di Ginevra: una show car con vernice goffrata grigio mat, ispirata al mondo dell’aviazione, con un mix di dettagli cromati e dark chrome. Interni caratterizzati da pelli lavorate finemente, rivestimenti in seta e finiture in ebano opaco. Prima dell’inizio della prova, è Vincent Devos a illustrarci nei dettagli questa DS 5. Il test drive è diviso in due tappe,  dal cuore di Parigi verso quel gioiellino che è il Château de la Cour Senlisse; attraversando il Bois-de-Boulogne con direzione Versailles, St. Cyr, e il suggestivo scenario del Parc naturel régional de la Haute Vallée de Chevreuse. Chateau de la Cour Senlisse (www.chateaucoursenlisse.fr) dimora storica del XV secolo con 10 ettari di parco, offre lo spunto per alcune foto statiche, oltre che per ammirare i saloni e la biblioteca. Il ritorno prende la via del nord, via Saulx-Marchais, per arrivare sopra Versailles e rientrare passando per St. Cloud e Auteuil,  parcheggiare di fronte alla Barge Liberty e involarsi verso l’aeroporto per il volo di rientro. DS 5 1.6 THP 165 S&S EAT6, BlueHDi 150 S&S BVM6, BlueHDi 180 S&S EAT6 e Hybrid4 le versioni da provare. Noi ci siamo divisi tra la Blue HDi 180 in allestimento DS 60 1955 e la Hybrid 4×4, godibile  soprattutto nel passaggio nei centri abitati. Tra le tante cose che colpiscono subito, l’utilissimo sistema di proiezione dei dati di guida, come la velocità massima per esempio,  sul piccolo schermo trasparente a scomparsa, posto sulla palpebra del cruscotto sopra il volante. Esteticamente la DS 5 è la prima ad avere il nuovo frontale, con logo al centro della calandra verticale,  oltre a proiettori Xeno LED, e schermo touch pad di ultima generazione. La silhouette a cuneo della DS 5 è inconfondibile; spicca lo stile della parte frontale esterna, con i profili cromati che vanno dai fanali anteriori al parabrezza. La vista posteriore presenta carreggiate molto larghe, con i due tubi di scarico integrati nel paraurti. “La DS 5 rappresenta un altro modo di intendere il segmento Premium. Infatti è una vettura diversa da tutte le altre. L’unione perfetta tra raffinatezza e hi-tech”, ci ricorda ancora Eric Apode. Il comportamento su strada è piacevole e agile, la seduta di guida fasciante al punto giusto. Su strada, questa DS 5 unisce dinamismo e fluidità, grazie a una grande coppia. I nuovi ammortizzatori con tecnologia PLV permettono di attenuare le asperità dell’asfalto aumentando il comfort di marcia. Gli interni della nuova DS 5 richiamano il mondo dell’aeronautica. Il tetto “Cockpit” è l’elemento più rappresentativo: con tre punti luce crea un ambiente luminoso di giorno e di notte. Il posto di guida è studiato intorno al conducente. I principali comandi sono riuniti in due console centrali, una bassa e una sul tetto, anche se qui secondo noi ci sono margini di miglioramento. Il touch screen a colori dall’ergonomia semplificata e con nuovi servizi di connessione, permette la funzione New Mirror Screen, che consiste nella duplicazione dello smartphone per poterne utilizzare le applicazioni in tutta sicurezza. Questa vettura  è una delle poche a proporre tre tipi di pelle per la selleria:  nappa, pieno fiore e semianilina, una delle più pregiate al mondo, raramente utilizzate nel settore automotive. Una DS 5 ogni cinque vendute presenta la lavorazione “a cinturino di orologio” in pelle semianilina. I nuovi motori diesel BlueHDi hanno prestazioni di alto livello ma consumi ed emissioni di CO2 ridotti: la potenza del BlueHDI 180 è di 20 cv in più rispetto alla generazione precedente. La DS 5 dispone della tecnologia Hybrid Diesel, che abbina le prestazioni su strada del motore diesel HDi ai vantaggi della propulsione elettrica, con 200 cv, trazione integrale, funzione boost in accelerazione. La Hybrid4 ha altrettante modalità di guida: Auto, ‘Zero Emission Véhicle’ (ZEV), 4 ruote motrici (ruote anteriori con motore termico e ruote posteriori con motore elettrico) e Sport (utilizzo massimo del motore elettrico in aggiunta al motore termico). Soluzioni in puro stile DS:  Di Sicuro avvenire.

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