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50 Yamaha. Poco tempo fa, in occasione

dell’ultimo pranzo insieme, mi aveva mo-

strato il giaccone ricevuto nell’ultima pre-

sentazione del Majesty 250 che organizzai

parecchi anni fa ad Amalfi. Era un gran

prodotto, così come lo scooterone, infatti

ce l’aveva ancora. Grande Giulio, uomo

genuino e generoso.

(a. citt.)

A

l volante di veicoli d’epoca che han-

no fatto la storia dell’automobile. Tra-

scorrere piacevoli week-end con Ste-

fania, e spesso anche coi figli, in bei posti

in giro per l’Italia e ora anche all’estero,

divertendomi con tanti altri amici aventi

la stessa passione. Competere anzitutto

contro me stesso e contro il cronometro,

cercando di abbassare la mia media di er-

rore, e solo dopo affrontare anche gli av-

versari. Tornare a casa la domenica sera

stanco, ma con un’altra bella esperienza

vissuta in buona compagnia e soprattutto,

sulla mia “bellissima auto d’epoca”. Vin-

cere la 1000Miglia 2011 é stato davvero

qualcosa di speciale, di grande, di unico:

“Mozzi e Biacca nella storia”, “Sulle orme

di Nuvolari”, “Mozzi nell’olimpo della Mil-

leMiglia”, “Il ritorno del mantovano vo-

lante”, “Una coppia ora leggendaria”...

Stefania ed io stiamo leggendo ancora

oggi questi articoli, proprio quando ci

stavamo preparando ad affrontare di

nuovo la medesima competizione, con-

clusa al 4° posto. Con un’auto diversa,

unica, nata appositamente per prendere

parte a questa corsa nel 1940 con Gigi Vil-

loresi. Sono un predestinato: famiglia ori-

ginaria di Bobbio, provincia di Piacenza,

terra d’origine dei fratelli Maserati; nato

e cresciuto a Mantova, terra di Nuvolari;

ora guido una macchina cucita su misura

per Villoresi; mio padre, mia madre, mio

fratello maggiore tutti con esperienze di

corse… E dal 2005 è toccato anche a me,

come navigatore con Guido Ceccardi pi-

lota, al Gran Premio Nuvolari di quell’an-

no, con una Lancia Appia terza serie del

1963. Poi dal 2007 ho iniziato a guidare

quasi sempre navigato da mia moglie

Stefania. Davvero molto brava e attenta:

una garanzia. Tenendo presente che svol-

ge al 100% tutti i compiti di un co-equipier

completo (naviga, sdoppia e tiene i CO),

nel suo ruolo è senza dubbio uno dei mi-

gliori al mondo in assoluto e i risultati del

nostro equipaggio lo testimoniano.

C

on Gianni Rogliatti parlvamo spes-

so di un libro che non è stato ancora

scritto. Un volumetto sulle innovazioni

tecnologiche che la Maserati ha introdot-

to dalla sua nascita fino agli anni ’70. Sulla

lungimiranza di certe scelte, basti dire che

il V12 che ha permesso a Surtees e Ro-

driguez di vincere un G.P. con la Cooper

nel ’66 e ’67, altri non era che quello co-

struito nel ’57 e che Fangio provò ma non

utilizzò in gara. L’anno seguente Maserati

si ritirò ufficilamente dalla corse. Le vere

passioni di Gianni erano però la Ferrari

e le macchine fotografiche Leica: su en-

trambe ha scritto molti libri. Era nato a To-

rino nel 1929, lo stesso anno in cui è stata

fondata la Scuderia Ferrari, un caso o un

segno del destino. Con Enzo Ferrari ebbe

un rapporto diretto e collaborò per anni

con Maranello. Gianni fu anche un ante-

signano dell’auto elettrica, già nel 1973

aveva progettato e realizzato personal-

mente una vettura a tre ruote alimentata

a batterie, la Lem «carrozzata» Michelotti,

poi nel 1981 aveva applicato la stessa tec-

nologia ad una Panda. Nel 1947 quando

debuttò la prima Ferrari 125 si trovava in

Argentina con la famiglia e nel 1949 (nella

foto) cominciò a collaborare con la rivista

Velocidad. Nel 1951 divenne corrispon-

dente della Gazzetta dello Sport e lavorò

a Buenos Aires con la Associated Press e

Time-Life. Conclusi gli studi in ingegneria

geofisica all’Università di Buenos Aires

tornò in Italia nel 1960 e fece il giornalista

per tante testate, tra cui La Stampa. Giulio

Palumbo, classe ’48, ex-Mediaset, ex-QN,

ex-direttore di Vela e Motore, Tuttomoto,

MotoHP e infine di Investire. Mi ricordo

una giornata con lui e un bel servizio foto-

grafico realizzato da Carrer per la coperti-

na di Tuttomoto, con Max Biaggi e l’Aerox

07

KERB 1.12

Giordano Mozzi ha vinto la 1000Miglia 2011 con la moglie Stefania Biacca. Una coppia affiatata nella vita e nello sport. A loro, il Museo Nicolis affida

un pezzo unico come la Lancia Astura ex-Villoresi, con l’obbiettivo di vincere ancora. Rossa, grintosa, bellissima, é stata costruita dalla carrozzeria

Colli per conto della scuderia Ambrosiana di Milano, per cercare la vittoria nella Mille Miglia del 1940 con Gigi Villoresi. Pilota leggendario e vero

signore, con il quale il compianto Luciano Nicolis - scomparso a sua volta di recente - ha partecipato a qualche rievocazione storica.

Avrebbero potuto e dovuto scriverlo loro questo pezzo, ma non ne hanno avuto il tempo. G come Gianni Rogliatti e Giulio

Palumbo, due maestri di giornalismo che ci hanno lasciato e che sicuramente avreste letto su KERB MOTORI. Ne avevamo par-

lato, apprezzavano l’idea. Adios gaucho Gianni, grazie per quel “Dulce de leche”. Ciao Giulio, grazie per i consigli. Ora siete

in compagnia di tutti i grandi dei motori.

©Ferrari

DUE CUORI E UNA LANCIA ASTURA

QUANDO VIENE A MANCARE L’EFFETTO G

di Giordano Mozzi