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tunnel per tornare negli USA, e abbiamo dovuto spiegare in
ogni dettaglio alla polizia di frontiera, cosa ci facessero due
europei su una Camaro Cabrio in Canada. Dal tunnel si viene
catapultati direttamente a Detroit downtown, e il panorama
non è dei più piacevoli. La città è in declino e molti edifici
sono vuoti o addirittura cadenti. Alcuni li fotografiamo, come
la vecchia Central Station abbandonata, ma il sentimento che
proviamo è contrastato. Dopo tanti decenni di “vacche gras-
se”, la crisi dell’industria automobilistica si è via via acuita
fino a raggiungere punte drammatiche. La disoccupazione
ha portato criminalità e alcuni sobborghi fanno pensare al
cosiddetto “terzo mondo”. Un contrasto enorme con alcune
città periferiche come Bloomfield, Troy and Sterling Heights,
che invece stanno fiorendo. La rinascita è partita in perife-
ria, qui come altrove. Non avendo problemi di spazio dove
costruire, molti americani hanno scelto di lasciare le proprie
città per andare a vivere in campagna e trovare una qualità
di vita migliore. Quindi, sebbene si incentivino gli abitanti a
ripopolarla, ben difficilmente la downtown di Detroit tornerà
ai fasti di una volta. In due settimane abbiamo percorso 4.000
km e scoperto una vasta area della costa ovest degli Stati
Uniti. Dai campi di grano dell’Indiana, ai boschi dello stato di
New York, fino a grandi metropoli come Detroit e New York,
a bordo di una piacevolissima Camaro “open air”.
Gli ingegneri a Detroit hanno fatto un bel lavoro, realizzando
una vettura sportiva e potente, solida e confortevole, con
una tenuta di strada più consona allo stile di guida europeo,
ma che allo stesso tempo perpetua il mito della classica V8
“muscle car” tipicamente “stars & stripes”. Una vettura diver-
tente da guidare, in un paese dove c’è sempre qualcosa di
nuovo da scoprire.
“Da Indy,
dove Chevrolet
ha festeggiato
il centenario nel 2011,
a Watkins Glen”