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QUELL’ANNUNCIO PORSCHE, DUE ANNI DOPO…
R
esta ancora attuale… Proprio così, visto che ben poco è cambiato dal
novembre 2012. In quel periodo Porsche Italia lanciò una campagna
pubblicitaria rivoluzionaria intitolata “Il tuo sogno è possibile”. Il fine
era quello di spronare gli italiani a non privarsi delle proprie soddi-
sfazioni, “riprendendosi” le emozioni, nonostante lo Stato continuasse
a vessare gli automobilisti come un incallito gabelliere medievale. Così recitava
il comunicato stampa: “Il mondo dell’auto verso il tramonto? Liberiamo il nostro
amore per le quattro ruote, ridiamo spazio alla mobilità intelligente e cavalchiamo
il futuro grazie al piacere di guida che le innovazioni tecnologiche ci permettono.
Porsche Italia ha coinvolto Oliviero Toscani e Oscar Giannino per una campagna
che rimetta in moto la passione… “. Il Direttore Generale di Porsche Italia Pietro
Innocenti, aggiungeva che: “In un momento in cui tutto sembra andare contro il
mondo dell’automobile, nonostante sia una delle colonne portanti per l’econo-
mia, ci sembrava opportuno essere al fianco di chi ama le automobili e non vuole
nascondersi”. La campagna presentava l’auto sportiva come “un’emozione razio-
nale” e invitava i sognatori a non frenare i loro desideri, a non farsi impaurire dalle
tasse sul lusso, a non farsi paralizzare dai controlli su strada. Fu il Governo Monti a
dare la mazzata finale ad un settore che stava vivendo una crisi profonda iniziata
nel 2008; invece che fare leva sul “mondo del lusso”- dove resta la maggiore ca-
pacità di spesa in tempi di crisi - per ridare linfa anche a segmenti di mercato più
popolari, tirò fuori dal cilindro una manovra-boomerang che si ritorse contro le
casse dello Stato. Infatti i maggiori introiti previsti con il superbollo non ci furono;
anzi si registrò un ulteriore calo di immatricolazioni e quindi di IVA e IPT, anche in
un comparto che provava a tenere botta. Inoltre si aggiunse la caccia ai fantasmi,
con controlli a tappeto sulle strade e anche in mare sui natanti. Resta clamoroso
l’episodio che ha visto fermare gli yacht in prova durante il Salone Nautico di Ge-
nova, per “radiografare” i possibili compratori, con l’unico risultato certo di vani-
ficare ogni acquisto e gettare nel lastrico un settore già duramente provato. Vedi
l’aumento delle tasse portuali e dei diritti marittimi che ha fatto scappare i turisti
dall’Italia, in primis dalla Sardegna, con destinazione Spagna, Francia e Croazia.
Chi voleva cambiare l’auto non lo ha fatto, oppure ne ha presa una più piccola,
magari usata. Solo a causa dell’introduzione del superbollo il segmento delle vet-
ture di potenza oltre i 185kw nei primi 9 mesi del 2012 scese del 44,1%. E questo in
un periodo di crisi, non di “vacche grasse”! Il perdurare di un clima di generale
colpevolizzazione delle vetture spense la naturale passione degli italiani per il set-
tore, con la conseguenza di diminuire anche il gettito per l’erario. A parlare dei
dettagli economici durante la presentazione della campagna fu Oscar Giannino, il
quale fece notare come in Italia sull’auto gravassero ben 30 passaggi procedurali
e 18 imposte: “La crescente tassazione auto in Italia ha realizzato alcuni miliardi di
gettito, ma si pensi alla contropartita, poiché di un automobile solo il 20% è detrai-
bile, in altri Paesi si arriva all’80%. Questo dato fa capire quanto si soffochi troppo il
settore, senza rispettarlo o incentivarlo”. Con danni ingenti anche per l’indotto e le
filiere; i produttori di componenti, i concessionari, le officine, i gommisti…. Mentre
dovrebbe essere l’esatto contrario. Un paradosso per il Paese che per definizione
ha sempre saputo creare lusso. La tassazione guarda le potenze fiscali e non i reali
valori di mercato dei veicoli (spesso inferiori all’importo dell’imposta) e questa è
un’altra incongruenza. In questo modo iI mondo dell’auto in questi anni è tornato
come un gambero addirittura a livelli del 1959, anche se nel 2014 la tendenza è
cambiata. Giannino in quell’incontro auspicò una comunicazione aziendale contro
le manovre “ostili”, magari di tutte le case unite aggiungiamo noi, come abbia-
mo scritto nel numero scorso. Un plauso a Porsche, dunque che prima tra tutte
ci ha pensato. “Nell’attuale momento di recessione i sogni non devono essere
frenati - disse Oliviero Toscani. Proporre l’acquisto di auto meravigliose oggi vuol
dire dare una spinta all’economia, contribuire allo sviluppo e, nello stesso tempo,
ritornare a sognare”. In un anno e mezzo Monti fece danni inenarrabili, ma oggi
cos’è cambiato? Poco o nulla, anche se il mercato dell’auto, come detto, ha ripre-
so lievemente a salire. Ma ne parliamo più diffusamente nell’editoriale a pagina 5.
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SERVIREBBE ANCOR OGGI UN’ALTRA INIZIATIVA CLAMOROSA COME QUELLA DELLA CASA TEDESCA
Foto Porsche
KERB 4/5.14