Previous Page  9 / 84 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 9 / 84 Next Page
Page Background

09

KERB 3.14

“E

il vento caldo dell’estate, mi sta portando via

…” cantava Alice, alias Carla Bissi da Forlì,

nella bellissima canzone del maggio 1980,

scritta assieme a Franco Battiato e Giusto Pio.

Un vento caldo come il Ghibli, nome con il

quale in Libia, terra dove tra il 1933 e il ’40 si è

svolto il GP di Tripoli sul bellissimo circuito

della Mellaha, identificano la brezza proveniente da sud-est in Africa. Da

noi questo vento si chiama Scirocco e guarda caso entrambi gli appella-

tivi sono stati usati in campo automobilistico. Il primo è apannaggio di

Maserati, che lo ha utilizzato per battezzare ben tre serie di modelli

(www.maserati.it)

. La prima volta nel 1967, per una splendida coupé nata

dalla penna di Giorgetto Giugiaro alla quale si aggiunse la spyder due

anni dopo, con motori 4.7 e 4.9 V8 aspirati. La seconda nel 1992 sempre

per una coupé, derivata dalla Biturbo 6 cilindri 2.0 e 2.8, anche in versio-

ne Open Cup. La terza lo scorso anno (con stagione commerciale piena

nel 2014) nelle vesti inedite di una berlina a quattro porte del segmento

E, con nuovi motori twin-turbo V6 tre litri a benzina e 3.0 V6 turbodiesel,

tutti realizzati in Ferrari a Maranello su specifiche esclusive Maserati. L’ar-

ma della riscossa del Tridente, che ha portato una ventata di aria nuova

in quel di Modena. E’ proprio il caso di dirlo, visto che Maserati nel 2014

raggiungerà quota 27.000 vetture vendute, per un fatturato di oltre due

miliardi di Euro. Nel presentarla al mondo, l’Azienda ne ha riassunto le

caratteristiche in questa frase: ”La nuova Ghibli è la prima auto Maserati

del segmento E e offre la potenza di un motore a benzina V6 twin-turbo,

un efficiente motore diesel, trazione integrale e il lusso di sempre”. Sem-

bra banale, ma la ricetta del successo Maserati è proprio questa: presen-

tare nuovi modelli nei segmenti più grandi e a maggiore redditività per

aumentare i volumi e fare profitti. Tre motori e quattro versioni: Ghibli

base con trazione posteriore da 330 CV, Ghibli S ed S Q4 a trazione inte-

grale da 410 CV e Ghibli Diesel da 275 e 250 CV; in Cina sono proposte

anche versioni depotenziate. Due le novità epocali: il diesel e le 4 ruote

motrici. Che nei contenuti la Ghibli sia un’automobile di segmento supe-

riore, lo si scopre dal fatto che la sua piattaforma progettuale è condivi-

sa con la Quattroporte, sebbene sia più bassa, più leggera di 50 kg e più

corta di 29 cm. Evitando di sovrapporsi alla sorella maggiore che misura

526 cm ed è percepita dal mercato come limousine di rappresentanza e

lussuosa ammiraglia del Tridente, mentre la Ghibli è una berlina executi-

ve esuberante la cui sportività si denota dalla carreggiate più larghe.

Lunga poco meno di cinque metri e non sentirli, tanto è agile da mano-

vrare, grazie al sistema di sospensioni anteriori a doppio braccio oscil-

lante e posteriori multilink, e alla scatola dello sterzo in alluminio che dà

maggiore stabilità alle alte velocità e facilità di manovra alle basse. La

Toscana, tra Siena e Pienza, cuore della solare Val d’Orcia, è lo scenario

della nostra prova, incluso un tratto sulle tipiche strade bianche sterrate

di questa regione, tanto amate dai rallysti. Nel dettaglio, partenza da

Borgo La Bagnaia, direzione Siena con il magnifico Duomo, il Palio e le

sue atmosfere. Pienza, perla di rara bellezza, Bagno Vignoni e le terme,

fino a Montalcino patria del Brunello, indi ritorno a La Bagnaia

(www.la- bagnaiaresort.com)

. Centoquarantaquattro chilometri in pieno relax, fa-