Previous Page  10 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 10 / 100 Next Page
Page Background

10

dell’azienda di liquori. In precedenza l’ultima presenza di Por-

sche griffate con queste decorazioni si deve a Fulvio Maria

Ballabio, quando nelle stagioni ’95-‘96 si accordò con il team

Freisinger e prese il via nel Mondiale Endurance in equipag-

gio con piloti del calibro di Pescarolo, Keegan, Giacomelli, e

anche Regazzoni, che però la FIA a un certo punto non volle

fare correre. Nel ’93 Gianni Giudici aveva presentato una Ja-

guar XJ220 Martini nell’Italiano GT, ma questa è un’altra storia,

che esula da quella Porsche. In occasione del Salone di Gine-

vra 2010, la Casa tedesca presentò un prototipo avveniristico:

la 918 Spyder. Sulla base dell’esperienza stilistica fatta con la

Carrera GT, ha impostato una vettura con scocca in carbonio e

motore centrale, che abbina le prestazioni di una supercar con

un valore di emissioni CO2 da utilitaria. Un concetto di auto

ibrida plug-in capace di consumare 3 litri per 100 km, rilascian-

do 70’ grammi di CO2 al km. Grazie a un 4.6 V8 tradizionale e

a due motori elettrici, che erogano 795 CV con il kit sportivo

Weissach, montato su tutti i modelli contraddistinti dalle livree

racing retrò, visti nelle prove al Nürburgring. Ebbene, da lì il

progetto non si è più arrestato, tanto che Porsche ha confer-

mato la produzione di 918 esemplari esclusivi, al prezzo base

di 780.000 Euro cadauno. Se aggiungiamo qualche optional

come appunto il kit sportivo, si sale ulteriormente. La produ-

zione è cominciata in settembre, e nei giorni scorsi è iniziata

la consegna dei primi pezzi. Sono tante 918 vetture di questo

tipo, oppure sono poche? Sono un numero molto importante,

vista la tipologia di macchina in questione, e a quanto pare le

richieste ricevute sono anche maggiori. Certo è, che i clienti

che hanno ordinato questo capolavoro, vengono curati in ma-

niera eccellente da Porsche, e seguono passo dopo passo il

lavoro degli ingegneri e le fasi di produzione dell’auto: sono

invitati a incontri in fabbrica, a test riservati, a iniziative specia-

li. Parallelamente allo sviluppo del modello di serie è in fase

avanzata quello del progetto della versione da corsa, la LMP1

che nel 2014 tornerà a calcare il tracciato della Sarthe. Qualche

perplessità sul fatto che sia stata scelta una spyder con tetto,

tipo Targa? No, visto che anche la Maserati MC12 che ha do-

minato il FIA GT era una spyder con tettuccio amovibile. Per-

correre un km dell’”Inferno verde” come lo battezzò Stewart,

con i suoi sali-scendi, le sue curve a tratti sopraelevate, i salti,

le diverse tipologie di asfalto, corrisponde a 13 km di test su

un circuito normale. Per questo tutte le case vanno a provare

i loro modelli sportivi al Nürburgring. I tempi stabiliti dalla 918

Spyder ibrida sono risultati eccellenti: 7.14”, con una spunto

inferiore ai 3’’ nello 0-100 e una velocità massima di 325 km/h.

L’aerodinamica presenta un sistema variabile con tre regola-

zioni, Performace, Sport, “E” mode, che estremizzano la down-

force per scaricare a terra tutta la potenza. Sono cinque invece

le modalità di utilizzo dei propulsori. Il cambio è di tipo PDK a

doppia frizione, con 7 rapporti più la retro, mentre Michelin ha

realizzato gli pneumatici su misura. L’assale posteriore sterzan-

te adattivo e l’impianto di scarico con terminali alti, caratteriz-

zano la Porsche 918 Spyder come la supersportiva del futuro,

sebbene le livree evochino i modelli storici. Dal 1973 al 1978

Martini sponsorizzò le Porsche ufficiali. Durante questo perio-

do arrivarono i successi nella Targa Florio 1973, nel Mondiale

Sport ‘76 e nelle 24 ore di Le Mans nel ‘76 e ‘77. Comunque

già nel 1971 una Porsche 917 con il supporto di Martini, si ag-

giudicava la maratona francese. A prescindere dal fatto che si

trattasse di modelli 908, 917, 935 e 936 o delle diverse versioni

della 911 RS e RSR, le Porsche-Martini hanno fatto la storia delle

corse. Probabilmente ne scriveranno anche il futuro…