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KERB 1.13
C LASS I C RAC I NG
binamento alla distribuzione Desmodronica fiore all’occhiello Ducati con corpi
farfallati da 50 mm Magneti Marelli, iniettori Microjet a 12 fori sopra la farfalla,
gestione del motore sempre con centralina Magneti Marelli 5SM, ed elettroni-
ca d’avanguardia con linea CAN ad alta velocità. Questo capolavoro di preci-
sione ingegneristica si presentava con specifiche Euro 3 e una linea del conta-
giri che arrivava fino a 14.200 giri/minuto. Il cambio era estraibile a sei rapporti
con frizione multidisco a secco e comando idraulico. Le gomme Bridgestone
da 16 pollici dietro e 17 davanti, con cerchi Marchesini, freni Brembo a doppio
disco ant. da 330 mm e post. da 220 mm con pinze monoblocco radiali. Il tubo
di scarico del tipo a camino, 4 in 2 in 1, con convertitore catalitico, utilizzava un
silenziatore verticale nascosto nel codino. Il telaio era il tradizionale tubola-
re al cromo-molibdeno-acciaio, con telaietto monoscocca in fibra di carbonio
che supporta la sella, e un forcellone in alluminio scatolato infulcrato nei carter
accoppiato al mono-ammortizzatore Öhlins. Le forcelle erano Öhlins FG353
pluriregolabili con steli rovesciati da 43 mm dotati di rivestimento antiattrito al
Nitruro di Titanio (TiN). Tutte le geometrie del telaio e dello sterzo, erano identi-
che a quelle della moto da corsa. Il peso è di 171 kg, grazie all’uso della fibra di
carbonio per la carenatura aerodinamica studiata dell’ex-progettista di F.1 Alan
Jenkins, anche in questo caso uguale a quella della GP6 da competizione, salvo
per l’installazione del doppio faro e dell’equipaggiamento stradale. Per fare un
confronto, la Ducati 999R bicilindrica a V stradale, che ha fornito la base per la
vittoria di Troy Bayliss nel Mondiale Superbike 2006, lo stesso anno del lancio
della Desmosedici RR, pesava 10 kg. in più, con la metà dei cilindri!