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ON THE ROAD

P

er capire una vettura bastano 100 km in condizioni diverse: autostrada, traffico cittadino, tratto mi-

sto. Non occorre tenerla settimane per scoprirne le caratteristiche. Ai collaudatori dei grandi mar-

chi serve ancora meno. Quelli Ferrari si sono tramandati la tradizione di provare le macchine del

Cavallino sul tratto di strada normale che porta dalla sede di Via Abetone Inferiore, la prosecuzione della

Via Giardini che parte da Modena, fino a Serramazzoni e ritorno.

di Andrea Cittadini – Foto di Roberto Carrer/Ferrari

458 SPIDER

Una cinquantina di chilometri in tutto, per un’ora di prova:

Bartolacelli, Serramazzoni, San Dalmazio (lasciando perdere

la trafficata Nuova Estense), Farneta di Riccò, Riccò, Torre

Maina e di nuovo Maranello, meta finale per pranzare al Ri-

storante Cavallino. E’ su questo percorso che abbiamo sag-

giato le qualità della nuova open-air di Maranello. Perché la

scelta di una vettura scoperta? Perché questo numero di

KERB MOTORI è dedicato agli Stati Uniti, che con California e

Florida rappresenta il mercato numero uno delle cabriolet.

Inoltre volevamo raccontare la storia di un modello di oggi,

abbinata a quella di uno d’epoca: la 275 GTB/4 NART Spyder

rintracciata in USA (vedi a pag. 58). Entrambe gialle, entram-

be con una forte personalità! Tutte e due con il vero DNA Fer-

rari che faceva derivare le vetture da strada da quelle da cor-

sa, mentre con l’automobilismo moderno si è presa

l’abitudine di fare il contrario. Bellissimo il colore dell’esem-

plare oggetto di questo servizio: giallo, appunto, il colore di

Modena. A noi le Ferrari piacciono molto anche in tutte le

sfumature di blu e azzurro, specie pastello. Oppure nere, ma

non rosse. Ce l’hanno tutti una Ferrari rossa! Bellissima anche

la linea di questa 458 Spider: estremamente pulita e aerodi-

namica, grintosa, accattivante: grazie al Centro Stile Ferrari e

grazie a Pininfarina! Poi, non sembra nemmeno una vettura

aperta; il suo tetto rigido la rende quasi una verà coupé, ed

LA’ DOVE OSANO I COLLAUDATORI